🔸Ho un dubbio.
🔹Sì, dimmi, ti ascolto.
🔸Qual è la differenza tra lo slancio del bambino entusiasta dentro dI me e lo slancio da attivazione della ferita?
🔹Bella domanda. Non so se riesco a risponderti come vorresti tu. Perché in questa tua domanda ci sono tante aspettative. L'aspettativa di fare bene, di dire bene e, non da ultima, di uscirsene bene e puliti da una "impasse".
🔸Che cosa intendi? Non sento di essere in nessuna "impasse"...
🔹Questo è quello che ti racconti da un pó. O meglio, è quello che ti racconta la solita mente da un bel po'. In realtà sì, lo sei, e si vede da come ti comporti con gli altri. Un pó sì. E un pó no. A volte sì. E a volte no. C'è un pó di instabilità nei confronti degli altri. Vado o non vado? Resto o mi muovo?
🔸Sì, questo è vero. Confermo che è così 🙆.
🔹Questo atteggiamento è assolutamente naturale quando stai processando un grande cambiamento interiore. Nel bel mezzo di uno "switch" importante è fondamentale restare in ascolto di queste dinamiche che sembrano schizofreniche: un pó vado, e un pó mi ritiro; un pó resto e un pó no. Hai ancora necessità di un tempo di posa, o pausa, tra un passo e l'altro. Tra un'esperienza ed un'altra. Per fermarti a comprendere mentalmente e razionalmente come hai agito: dal bambino o dalla ferita? È pressoché impossibile, ma non ne avrebbe neppure senso in questi tempi speciali, prevedere in anticipo quale parte ti muove: il bambino o la ferita? Non è importante saperlo in questa fase dell'esperienza del cambiamento. È indifferente, direi. La cosa più importante è fare l'esperienza così come sei nel momento presente e poi prenderti il tempo, una volta conclusa, di processarla mentalmente e razionalmente. È così che si vive oggi, di questi tempi speciali. Se blocchi con il pensiero l'esperienza chiedendoti prima di farla se è guidata dal bambino o dalla ferita, non se ne esce più. Non te ne esci più. Nel senso che ti blocchi nell'indecisione generata dalla paura e smetti di vivere l'esperienza. Invece l'esperienza, e le esperienze in generale, vanno esperite e vissute. Ecco perché la tua domanda, in un certo senso, non ha senso.
🔸Sì, però non ho capito bene tutto, ci sono delle cose che ancora mi sfuggono...
🔹Infatti, non ho finito. Innanzitutto, sentiti libero di fare l'esperienza. Che tu ne faccia una oppure un'altra, è indifferente per "noi". "Noi" saremo sempre al tuo fianco a sostenerti ed incoraggiarti e a proteggerti, se serve.
🔸Scusa, ma qui mi sto davvero perdendo...chi sarebbero questi "Noi"?
🔹Eeeeeeeee..."Noi" sono le tue guide. Quelle che ti guidano. Chiedi a loro indicazioni, consigli, suggerimenti, come faresti con "Google" 😅!
🔸Ahahahah! E quante sono queste "guide"?
🔹Eeeeeeeee...sono tante, come le applicazioni di Google 😅! Sono una per ogni aspetto di te che è attivo o attivato.
🔸Ahahahahah! E come le riconosco?
🔹Ecco che qui entra in gioco il bambino. Lui le "sente". Ma solo se è "pulito", ovvero se è sintonizzato sulla frequenza giusta.
🔸E quale sarebbe questa Frequenza?
🔹Quella del Cuore ❤️.
🔸Come la riconosco?
🔹Dal battito. Se è un battito pieno di entusiasmo è quello del Cuore ❤️. Se invece è un battito pieno di pena, rabbia, paura, senso di rivalsa, vendetta, odio, rancore, invidia, gelosia, riscatto, conti da far pagare o da pagare, vittimismo, collera, ingiustizia e "chipiunehapiunemetta"...è un altro battito, alterato.
🔸Sì, ora capisco. Ma è difficile vivere come dici tu.
🔹Il difficile ed il facile sono solo nella tua testa. Non di certo nel Cuore e nemmeno nelle tue emozioni, se permetti loro di scongelarsi al cospetto del calore del Cuore ❤️.
🔸Ci proverò...ma come si fa?
🔹Riscaldati. Con cose buone, cibi buoni, temperature buone, sorrisi buoni, risate buone, abbracci buoni, strette di mano buone, sguardi buoni, e così via...
🔸Che cosa intendi per "buoni"?
🔹Buono è tutto quello che fa bene e fa star bene, sia il bambino che il grande.
🔸Il gioco così si fa ancora più difficile eheheheh 😅!
🔹Eeeeeeeee sì 😃 ! Infatti il livello del gioco è aumentato. Adesso non sei più al livello principiante. Sei andato oltre. Quindi i giochi qui cambiano.
🔸Come? In meglio?
🔹La cosa che cambia qui è che non c'è un meglio od un peggio. Ma c'è solo l'esperienza da esperire. Senza giudizio. Ecco perché la tua domanda, a questo livello del gioco, è mal-posta, ovvero è posta nel luogo non adatto per quella domanda. Si disattiva da sola perché non trova terreno fertile dove attecchire. Così come molte altre domande che ti ponevi al precedente livello del gioco e che, a questo, non hanno più un senso. Qui si fanno poche domande prima. Si fa per prima l'esperienza e, casomai dopo, ci si fa qualche domanda per comprenderla razionalmente. Casomai. Ma, a volte, non serve nemmeno. Se l'esperienza è già stata processata, non serve altro. Così la mente si pacifica e torna a fare ciò per cui è destinata: pensare.
Ovvero pesare.
Su un piatto della bilancia il Cuore.
Sull'altro l'esperienza vissuta.
E bilanciarli verso l'equilibrio.
L'equilibrio del Cuore.
Oscillante.
Imperfetto.
Ma puro.
E vero.
🔸...e tornare così a respirare, da quell'equilibrio imperfetto ma perfettibile...il Profumo della Vita🌷🌊❤️!
❤️ 🎶 ❤️
"Profumo della Vita" - Fabiola Gallio
🎨 L'illustrazione è a cura di Orietta Fasolo, dal libro "Albero dei Talenti, la Via del Cuore"
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